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		Il museo MAN annuncia, 
		dal 15 novembre al 16 febbraio prossimi, la mostra “La Galassia di Arp”.
		
 Frutto di una collaborazione con la Città di Locarno, l’esposizione, a 
		cura di Rudy Chiappini e Lorenzo Giusti, ricostruisce la complessa rete 
		di rapporti intrattenuta dall’artista franco-svizzero con alcuni tra i 
		maggiori protagonisti dell’avanguardia europea attraverso la 
		presentazione di un gruppo significativo di opere provenienti in massima 
		parte dalla collezione della Città di Locarno ma anche dalla Galleria 
		Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dalle collezioni di Intesa Sanpaolo e 
		da altre raccolte private.
 
 In mostra, insieme a un’importante serie di sculture, bassorilievi, 
		arazzi e carte di Jean Arp (Strasburgo 1887-Basilea 1966), saranno 
		presentati lavori significativi di grandi autori del primo e secondo 
		Novecento, tra cui Alexander Calder, Max Ernst, Paul Klee, André Masson, 
		Meret Oppenheim, Francis Picabia, Kurt Schwitters e ancora Josef Albers, 
		Julius Bissier, Sonia Delaunay, Theo Van Doesburg, Piero Dorazio, Viking 
		Eggeling, Fritz Glarner, Richard Huelsenbeck, Johannes Itten, Marcel 
		Janco, Richard Paul Lohse, Alberto Magnelli, Sebastián Matta, Aurélie 
		Nemour, Hans Richter, Arthur Segal, Italo Valenti, Victor Vasarely.
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		Nell’importante mostra 
		al MAN saranno riunite alcune tra le più celebri sculture di Arp – 
		Hurlou, Pas encore de titre, Feuille-miroir e Torse-amphore – 
		realizzate tra l’inizio degli anni Cinquanta e la metà dei Sessanta, 
		rappresentative della sua singolare attitudine alla creazione di forme 
		organiche, insieme a dodici straordinari rilievi, realizzati da Arp nel 
		periodo della piena maturità creativa, due arazzi e una serie di collage 
		e découpage di grandi dimensioni. Una seconda sezione ospiterà invece i lavori del gruppo di artisti che 
		con Arp hanno condiviso, oltre che un sentimento di amicizia, una parte 
		significativa del loro percorso creativo. Tra questi Paul Klee, uno dei 
		più noti artisti del XX secolo, sperimentatore delle possibilità 
		espressive della linea come elemento figurativo indipendente; Max Ernst, 
		esponente di punta del Surrealismo, autore di immagini in cui 
		figurazione e astrazione convivono; Alexander Calder, autore dei famosi 
		“mobiles”, sculture astratte sospese, mosse dalle correnti d’aria, 
		influenzate dal linguaggio di Arp. In mostra anche opere di Theo Van 
		Doesburg, in rappresentanza della corrente neoplastica, Sonia Delaunay, 
		pittrice ucraina, moglie di Robert Delaunay, che affiancò il marito 
		nella ricerca pittorica del simultaneismo, Alberto Magnelli, che tra il 
		1939 e il 1944, in stretto contatto con i coniugi Arp e Delaunay, 
		sperimentò nuove forme espressive in linea con le ricerche del gruppo 
		Abstraction-Création, e ancora Meret Oppenheim, pittrice e scultrice 
		svizzera, autrice di sorprendenti oggetti di ispirazione surrealista, e 
		Victor Vasarely, pittore e grafico, di origine ungherese, prima in 
		contatto con il gruppo Abstraction-Création e quindi fondatore del 
		movimento “optical”.
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Nata nel 1965 grazie a una donazione dei coniugi Jean e 
Marguerite Arp, la collezione della Città di Locarno contava originariamente sei 
sculture e venti rilievi dello stesso Arp, oltre a un cospicuo numero di opere 
di altri artisti che di Jean e Marguerite erano stati amici: Sophie Taeuber, 
prima moglie dell'artista, Theo Van Doesburg, Marcel Janco, Wilfredo Arcay, 
Alexander Calder, Richard Mortensen, Antoin Poncet, Lajos Kassak, Günther 
Fruhtrunk, Arthur Segal e Victor Vasarely. A questo primo nucleo di opere se ne 
sono in seguito aggiunte altre che hanno contribuito a definire il profilo 
attuale della collezione, che oggi comprende autori di primo piano nella storia 
dell’arte europea del ventesimo secolo. Pur essendosi costituita in maniera 
spontanea, senza un preciso piano di sviluppo, la Collezione Arp di Locarno ha 
assunto nel tempo una fisionomia definita, sviluppata principalmente nel campo 
dell’astrazione, che oggi permette di vedere rappresentata una parte importante 
della storia dell’avanguardia europea.
 Nato a Strasburgo da madre alsaziana e padre tedesco, Arp usò per tutta la vita 
due nomi: quello tedesco (Hans) e quello francese (Jean). Noto per il contributo 
giovanile ai movimenti del Dadaismo – di cui fu tra i fondatori a Zurigo e a 
Colonia - e del Surrealismo, Arp deve la sua fama all’elaborazione di un 
linguaggio astratto originale, di matrice organica e naturale, rivolto 
all’individuazione di un principio creativo e primigenio della forma.
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Un’attitudine che l’artista sviluppò nel corso degli anni Trenta, 
con la partecipazione ai movimenti astrattisti Cercle et Carré e 
Abstraction-Création, e successivamente, nella maniera caratteristica che lo ha 
reso noto in tutto il mondo occidentale, tra l’immediato dopoguerra e la metà 
degli anni Sessanta.
 Completerà la mostra un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale con una 
presentazione di Lorenzo Giusti, direttore del Museo MAN, e testi di Rudy 
Chiappini, curatore della mostra, e Francesco Tedeschi, docente di Storia 
dell’arte contemporanea all’Università Cattolica di Milano, dedicati 
rispettivamente al percorso artistico dell’alsaziano, nello sviluppo della sua 
originale poetica scaturita dall’elaborazione interiore di stimoli provenienti 
dalla natura, e ai differenti percorsi artistici dei compagni di avventura di 
Jean Arp presenti in questa mostra.
 
 Informazioni e prenotazioni:
 MAN_Museo d'arte Provincia di Nuoro
 Via Sebastiano Satta 27 - 08100 Nuoro - tel +39.0784.252110
 Orari: 10:00 - 13:00/15:00 - 20:00 (Lunedì chiuso)
 
 Biglietteria:
 Intero 3,00 euro
 Ridotto 2,00 euro (dai 18 ai 25 anni)
 Gratuito under 18 e over 60
 Gratuito ultime domeniche del mese
 
 Ufficio Stampa: Studio ESSECI
 Sergio Campagnolo
 tel. 049.663499
 info@studioesseci.net
 www.studioesseci.net
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