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Prevendite presso la 
biglietteria del Teatro Duse (dal martedì al sabato dalle 15 alle 19), nei punti 
prevendita Vivaticket. 
Biglietteria e 
informazioni: Via Cartoleria, 42 - tel. 051 231836 
biglietteria@teatrodusebologna.it 
  
NOTE DEI REGISTI 
  
Un anno fa esatto eravamo alla 
Sala Uno. Uniti dalla voglia di fare qualcosa, di sognare, abbiamo messo in 
scena 29 spettacoli in due mesi. Marco Balsamo è stato il primo a captare che 
dietro quella voglia c'era un'energia inconsueta e a crederci. Ci ha dato la 
possibilità di iniziare a progettare concretamente uno spettacolo, ci ha dato le 
strutture per poter lavorare e studiare come desideravamo, ci ha messo in 
contatto con Gli Ipocriti senza la cui fiducia ed entusiasmo niente di tutto 
questo sarebbe stato possibile.  
Queste note non esisterebbero 
se non ci fossero stati questi incontri e il coraggio di rischiare in proprio 
avuto da queste persone.  
Potrei parlare a lungo del 
lavoro, del percorso che abbiamo intrapreso per mettere in scena lo spettacolo 
che state per vedere ma credo che a parlare per noi debba essere lo spettacolo e 
se non ci riesce potete e dovete farcelo notare.  
Quando parliamo di quello che 
vorremmo costruire con il nostro gruppo ci sentiamo spesso rispondere con la 
parola Utopia.  
Noi preferiamo la parola 
Sogno o Progetto perché questi ultimi, con il lavoro e la passione 
sono per definizione realizzabili.  
Ora basta con le chiacchiere!
 
Mettetevi comodi: 'Ha inizio 
lo spettacolo'  
Pierfrancesco Favino
 
 
 
  
 
Tre anni fa Richard Bean, per il National Theatre di Londra, scrive un 
adattamento de Il servitore dei due padroni di Carlo Goldoni 
ambientandolo a Brighton negli anni ’60 e lo intitola One man, two guvnors. 
Lo spettacolo è così divertente che è ancora oggi in scena nel West End 
registrando il tutto esaurito da tre anni. 
 Dopo il successo 
dell’esperienza di REP e del gruppo Danny Rose e dopo alcuni incontri di lavoro 
con Marco Balsamo abbiamo deciso di cercare un’impresa teatrale che potesse 
partecipare al progetto One man, two guvnors (Servo per Due); 
abbiamo così intrapreso quest’avventura con la Compagnia Gli Ipocriti diretta da 
Melina Balsamo. 
  
Pierfrancesco Favino ed io 
eravamo consapevoli che sarebbe stata una vera sfida coinvolgere il maggior 
numero di attori ed attrici del nostro gruppo creando due cast che potessero 
alternarsi a periodi di due mesi ciascuno. Certo la paura di schiantarci come 
una nave sugli scogli era sempre presente nei nostri pensieri ma l’abbiamo 
tenuta a bada.  
Da subito si sono aggiunti 
Alessandro Lai, costumista, Luigi Ferrigno, scenografo e Cesare Accetta per le 
luci.  
  
Al momento di scegliere il 
gruppo di musicisti che doveva supportare lo spettacolo, creando intermezzi 
musicali stile avanspettacolo tra una scena e l’altra, arrangiando le canzoni 
anni ’30 e portando lo spirito gioioso di cui avevamo bisogno, ho immediatamente 
proposto il gruppo Musica da Ripostiglio: musicisti e persone 
meravigliose che hanno immediatamente aderito al progetto. 
  
Insieme a Pierfrancesco Favino, 
Marit Nissen e Simonetta Solder ho tradotto il testo e ambientato la storia a 
Rimini nel 1936, trasportando la tipica comicità inglese nel nostro mondo e 
trovando nuova linfa dall’adattamento; in fin dei conti Carlo Goldoni è 
italiano!  
Sin da subito è stato chiaro 
che avremmo dovuto fare un’immersione nel mondo della Commedia dell’Arte, 
passando attraverso seminari di acrobatica, clown e maschera, che sarebbero 
durati due settimane ciascuno; l'esperienza è stat fondamentale e gradualmente 
ci ha portati ad un maggior grado di consapevolezza. Successivamente ad ogni 
attore abbiamo affidato il compito di studiare un’animale che ci sembrasse 
adatto al personaggio che avrebbe interpretato, per poi inserirlo nel movimento 
e nel linguaggio, caratterizzandone l’azione.  
  
L’arrivo alle prove di 
Gabriele Foschi e Fabrizio Angelini ha introdotto il lavoro fondamentale del 
canto e del ballo che sono parte indispensabile del nostro allestimento. Solo 
dopo questo processo, abbiamo ripreso in mano il testo.  
Se dovessi raccontare questi 
mesi come un diario non basterebbe un libro. Abbiamo lavorato duro, con passione 
e dedizione e non senza momenti difficili. È accaduto che a turno ciascuno di 
noi accumulasse tensioni e qualcuno, magari inforcando il proprio zaino, se ne 
andasse sbattendo la porta con la promessa/minaccia di non tornare mai più, per 
poi presentarsi il giorno successivo e dopo un sintetico, doveroso chiarimento, 
rimettersi a lavorare con la stesso amore di prima. Posso certamente riassumere 
il tutto con queste parole: “Sbrocco semplice o con zainetto…”. 
 
 
Le prime conferme del pubblico “pagante” ci hanno dato la consapevolezza che 
questo percorso era necessario per un risultato eccellente. Quando il pubblico 
afferma con convinzione “…la cosa bella di questo spettacolo è vedere una 
meravigliosa collaborazione tra gli attori così rara da trovare…e tutte quelle 
trovate poi…” non fa altro che confermare che abbiamo raggiunto lo scopo e mi fa 
ripensare a tutte quelle passeggiate notturne al Testaccio con 
Pierfrancesco, dove ci venivano idee bizzarre chiedendoci se avrebbero mai 
funzionato.  
 
Devo aggiungere che senza l’impegno e la generosità di Pierfrancesco Favino non 
saremmo qui adesso e non scriverei nessuna nota. Quando un attore di grande 
talento e, soprattutto, amato come lui, sceglie di mettere in scena uno 
spettacolo che coinvolge 20 tra attori e attrici e 4 musicisti, e poi si 
sacrifica in prove estenuanti per quasi un anno e rinuncia a tanto, vuol dire 
che sta e stiamo facendo qualcosa di nuovo in questo momento storico per la 
cultura di questo paese, ed è esattamente lo spirito di REP e del gruppo Danny 
Rose nonché de Gli Ipocriti. 
  
P.S. La nave di Servo per due non si è schiantata e non è un caso che 
assomigli al Rex di Federico Fellini.  
Paolo Sassanelli 
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