La mostra si articola in due sezioni: la
prima, dal carattere scultoreo, propone 55 formelle in
gesso realizzate con il metodo Silt-cast, un
procedimento che sfrutta materiali naturali come terra,
legno e oggetti d’uso comune, consentendo contenute
spese di produzione e un impatto ecologico zero, essendo
priva di materiali di scarto. Le formelle, ispirate al
celebre testo di Italo Calvino Le città invisibili,
ne offrono una interessante rilettura, attraverso
un’acuta interpretazione visiva delle 55 città descritte
nel libro.
La seconda sezione può inserirsi
nell’ambito della mail art: una serie di
cartoline postali vengono proposte nel contesto di un
ambiente quotidiano, cristallizzato nel silenzio
dell’anonimato. Le immagini, ottenute con un processo di
elaborazione digitale, vogliono essere strumento di
denuncia rispetto a un immaginario futuro contaminato
dall’improprio intervento dell’uomo.
La produzione artistica di WABI risponde
in modo coerente alla loro volontà di rispetto e
interazione con l’ambiente, con una concezione poetica
della progettazione architettonica che segna un punto a
favore dello sviluppo urbano e paesaggistico.
Durante l’inaugurazione Elisabetta
Granara effettuerà una reading di alcune “città” scelte
dai giovani architetti. |